Il 2025 segna l’avvio delle modifiche correttive al Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), con l’introduzione di disposizioni che mirano a rendere più efficienti e trasparenti le procedure di appalto, rispondendo alle esigenze di innovazione e sostenibilità del settore. Tra le principali modifiche approvate, figurano nuove normative in tema di digitalizzazione, qualificazione degli operatori, applicazione del BIM (Building Information Modeling), revisione dei prezzi, e equo compenso.
Il provvedimento – che modifica 76 articoli, ne aggiunge 3 e prevede l’inserimento di 3 nuovi allegati – interviene in molti ambiti. I temi più rilevanti sono:
- l’equo compenso;
- il meccanismo di revisione dei prezzi;
- la digitalizzazione dei contratti pubblici e BIM;
- tutela della micro, piccole e medie imprese (MPMIP)
- le tutele lavoristiche;
- la qualificazione delle stazioni appaltanti.
Il testo sarà sottoposto al parere del Consiglio di Stato, della Conferenza Unificata e delle Camere per essere approvato definitivamenteentro fine anno.
Analizziamo nel dettaglio le principali modifiche:
Digitalizzazione: Una delle novità più significative riguarda l’ulteriore impulso alla digitalizzazione delle procedure di gara, con la previsione di strumenti e piattaforme tecnologiche più avanzate per garantire una gestione più snella e sicura degli appalti. L’obiettivo è ridurre la burocrazia e migliorare la trasparenza dei processi.
Qualificazione degli operatori: Viene prevista una revisione dei criteri di qualificazione delle imprese, con l’introduzione di nuovi parametri che puntano a premiare la professionalità e la capacità tecnica, mettendo in evidenza la competenza delle imprese in relazione alla complessità degli appalti.
BIM (Building Information Modeling): Il ricorso al BIM è stato potenziato, diventando obbligatorio per progetti di valore superiore a una certa soglia. L’adozione del BIM dovrebbe agevolare la progettazione e gestione delle opere pubbliche, migliorando la qualità, la sostenibilità e la tempestività degli interventi.
Revisione dei prezzi: Il correttivo stabilisce nuove modalità di revisione dei prezzi, per garantire una maggiore equità e trasparenza nelle relazioni tra enti appaltanti e imprese esecutrici, soprattutto in un contesto di fluttuazioni economiche e inflazione.
Equo compenso: Si rafforza l’istituto dell’equo compenso, con norme specifiche volte a tutelare i professionisti e le imprese che operano nel settore pubblico, assicurando una remunerazione adeguata alle prestazioni offerte, anche in considerazione dell’inflazione e dei costi reali delle opere.

Con l’approvazione di queste modifiche, il governo intende rafforzare il sistema degli appalti pubblici, rendendo più trasparenti e accessibili le procedure, a beneficio delle imprese e della collettività, favorendo al contempo l’adozione di tecnologie avanzate e pratiche sostenibili.
In allegato, il documento con i testi corretti e le modifiche del Codice Appalti in vigore ufficialmente nel 2025: