L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha recentemente sollevato importanti criticità in relazione a una procedura di appalto integrato per la progettazione e realizzazione di un impianto di compostaggio nel Comune di Ravanusa, in Sicilia. La delibera n. 551 del 20 novembre 2024, approvata dal Consiglio dell’Autorità, ha evidenziato irregolarità relative sia alla fissazione dei termini per la presentazione delle offerte, sia alla violazione del principio di rotazione degli affidamenti.
In particolare, ANAC ha rilevato che i termini stabiliti per la presentazione delle offerte – meno di un mese dalla pubblicazione del bando – risultano troppo ristretti, limitando di fatto la concorrenza. Questo aspetto è particolarmente rilevante in un appalto integrato, in cui i concorrenti sono chiamati a presentare un progetto definitivo già in fase di gara, con un aggravio significativo per gli operatori economici. L’Autorità ha sottolineato che la scadenza deve essere proporzionata alla complessità del contratto e alle esigenze di preparazione dell’offerta, per evitare che la concorrenza venga compromessa.
ANAC ha inoltre censurato il fatto che, in contrasto con il Decreto Legge “Semplificazioni” n. 77/2021, non sia stato previsto un corrispettivo adeguato per il progetto definitivo acquisito in sede di gara, violando il principio di adeguata remunerazione delle prestazioni. L’Autorità ha richiamato anche la necessità di convocare una conferenza dei servizi prima della gara d’appalto, come previsto dalla normativa, per evitare che eventuali pareri e nulla osta degli enti competenti possano influire sulla realizzabilità dell’opera.
Un’altra criticità sollevata riguarda l’affidamento del servizio di supporto alla progettazione. ANAC ha rilevato che la “Società per la Regolamentazione del Servizio di Gestione Rifiuti A.T.O. N.4 Agrigento Provincia Est” ha erroneamente affidato il supporto tecnico a professionisti che avevano già svolto lo stesso incarico per un progetto precedente, violando il principio di rotazione degli affidamenti. L’Autorità ha chiarito che non è ammesso ripetere l’incarico a chi ha già prestato assistenza in un progetto precedente, soprattutto se le attività sono meramente strumentali alla progettazione.
In conclusione, ANAC ha invitato le amministrazioni coinvolte a rivedere la gestione della procedura per garantire il rispetto dei principi di concorrenza, trasparenza e rotazione degli affidamenti, assicurando la corretta attuazione delle normative sugli appalti integrati.