Il Tribunale di Vercelli ha emesso una sentenza che rappresenta un importante precedente giuridico in materia di graduatorie scolastiche e riconoscimento dei titoli di riserva. La decisione, pronunciata dal Giudice, ha accolto il ricorso presentato dal nostro cliente, docente escluso dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) a seguito della revoca del suo incarico di insegnamento. Il ricorrente è stato rappresentato dagli Avvocati di Primo Diritto, il quale ha ottenuto una vittoria significativa nei confronti del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Alessandria.
Il Caso: La Revoca del Contratto di Supplenza
Il cliente in questione, docente di scuola secondaria di primo grado, aveva presentato domanda per l’inserimento nelle GPS per gli anni scolastici 2024/2025 e 2025/2026. Grazie ai suoi titoli e al punteggio accumulato, era stato assegnato a un incarico di supplenza su sostegno, con un contratto a tempo determinato dal 1° settembre 2024 al 30 giugno 2025.
Tuttavia, il 20 dicembre 2024, il dirigente scolastico gli ha revocato l’incarico, sostenendo che il suo punteggio fosse stato erroneamente calcolato a causa del mancato riconoscimento del titolo di riserva derivante dal Servizio Civile Nazionale. Secondo l’Amministrazione, solo il Servizio Civile Universale avrebbe garantito il diritto alla riserva nelle graduatorie, escludendo di conseguenza il servizio prestato dal docente.
Il Ricorso: La Difesa del team legale di Primo Diritto
A seguito della revoca dell’incarico e del conseguente stato di disoccupazione, il cliente e docente ha deciso di presentare ricorso d’urgenza ai sensi dell’articolo 700 del Codice di Procedura Civile, chiedendo il riconoscimento del proprio diritto alla riserva e la reintegrazione nel posto di lavoro. Il ricorrente ha sostenuto che il suo servizio civile, svolto tra il 10 gennaio 2018 e il 9 gennaio 2019 presso la Croce Rossa Italiana, doveva essere considerato equivalente al Servizio Civile Universale, in quanto svolto dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. 40/2017, che aveva istituito il nuovo sistema di servizio civile.
Gli Avvocati incaricati, hanno basato la difesa su diversi elementi normativi, dimostrando che il Servizio Civile Nazionale, pur avendo subito una modifica nella denominazione, continuava a garantire gli stessi diritti del Servizio Civile Universale. Ha inoltre evidenziato che la pubblicazione del bando per il servizio civile a cui aveva partecipato il ricorrente era successiva alla riforma legislativa, rendendo quindi il suo titolo perfettamente valido ai fini della riserva nelle graduatorie scolastiche.
La Sentenza: Il Tribunale Conferma il Diritto alla Riserva
Il Tribunale di Vercelli ha accolto il ricorso, riconoscendo la fondatezza delle argomentazioni del ricorrente. Il Giudice ha stabilito che:
- Il Servizio Civile Nazionale, svolto dopo il 2017, deve essere considerato equivalente al Servizio Civile Universale ai fini del diritto di riserva.
- La revoca del contratto di supplenza è stata illegittima e ha causato un grave danno economico e professionale al docente.
- Il Ministero dell’Istruzione e l’Ufficio Scolastico di Alessandria devono procedere alla rettifica del punteggio del ricorrente e reintegrarlo nell’incarico fino alla scadenza del contratto, ovvero il 30 giugno 2025.
- L’Amministrazione resistente è condannata al pagamento delle spese legali pari a €2.000 oltre contributo unificato e accessori di legge.
Il Giudice ha ritenuto sussistenti sia il fumus boni iuris, ossia la plausibilità giuridica della richiesta del ricorrente, sia il periculum in mora, ossia il rischio di un danno irreparabile derivante dallo stato di disoccupazione del docente a seguito della revoca ingiustificata dell’incarico.
Le Implicazioni della Sentenza: Un Precedente Rilevante
Questa decisione rappresenta un precedente importante per tutti i docenti che si trovano in situazioni analoghe, ovvero coloro ai quali viene negato il diritto alla riserva per il servizio civile svolto negli anni successivi alla riforma del 2017. La sentenza ribadisce che la distinzione tra Servizio Civile Nazionale e Universale non può essere interpretata in modo restrittivo a discapito dei diritti dei lavoratori.
Gli Avvocati incaricati, hanno espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando come questa vittoria confermi il principio della tutela dei diritti dei lavoratori della scuola e il dovere dell’Amministrazione di applicare correttamente le normative vigenti.
“Questa sentenza non solo ripristina la giustizia per il nostro assistito, ma chiarisce un punto fondamentale sul riconoscimento dei titoli di riserva nelle graduatorie scolastiche”. “Confidiamo che il Ministero tragga le dovute conseguenze da questa decisione per evitare ulteriori errori e ingiustizie a danno dei docenti.”
Conclusione
La vicenda del docente suddetto dimostra come un’azione legale ben motivata possa portare al riconoscimento di un diritto negato. Grazie all’intervento del nostro team legale, il docente potrà riprendere il proprio incarico e continuare ad esercitare la sua professione. La sentenza del Tribunale di Vercelli si pone come un monito per l’Amministrazione scolastica affinché applichi in modo corretto la normativa e garantisca equità nell’assegnazione degli incarichi di insegnamento.