Intelligenza Artificiale negli Appalti Pubblici: Opportunità, Responsabilità e Prospettive Normative

1. Il Nuovo Codice dei Contratti e l’Intelligenza Artificiale

Con l’entrata in vigore del d.lgs. 36/2023, l’Italia ha compiuto un passo significativo verso la digitalizzazione degli appalti pubblici. L’articolo 30 del Codice introduce esplicitamente la possibilità di utilizzare sistemi automatizzati, inclusi quelli basati su IA, nelle diverse fasi del ciclo di vita contrattuale: dalla programmazione alla valutazione delle offerte, fino all’esecuzione del contratto.

Tuttavia, la norma stabilisce che tali sistemi possono essere impiegati solo se accompagnati da un intervento umano che ne verifichi, validi o eventualmente smentisca le decisioni automatizzate. Questo principio mira a garantire che l’automazione non sostituisca completamente il giudizio umano, soprattutto in decisioni che incidono su diritti e interessi rilevanti.

2. Applicazioni Pratiche dell’IA negli Appalti

L’adozione dell’IA negli appalti pubblici può portare a significativi miglioramenti in termini di efficienza, trasparenza e prevenzione della corruzione. Ad esempio, sistemi basati su machine learning possono analizzare grandi quantità di dati per identificare offerte anomale o incongruenze nei documenti presentati, riducendo i margini di errore umano e accelerando i tempi di aggiudicazione.

Inoltre, l’IA può contribuire a promuovere la trasparenza e l’equità nei processi di appalto pubblico, riducendo il rischio di favoritismi e corruzione. Attraverso la tracciabilità automatizzata delle azioni e l’analisi dei dati, l’IA può aiutare a identificare potenziali comportamenti illeciti e a prevenire irregolarità.

3. L’AI Act: Un Quadro Normativo Europeo per l’IA

Il Regolamento (UE) 2024/1689, noto come AI Act, rappresenta il primo tentativo a livello europeo di regolamentare in modo organico l’uso dell’IA. Il Regolamento adotta un approccio basato sul rischio, classificando i sistemi di IA in base al loro potenziale impatto sui diritti fondamentali.

In particolare, i sistemi di IA utilizzati negli appalti pubblici possono essere considerati ad alto rischio se impiegati in settori critici come la giustizia, la sicurezza o la gestione di servizi pubblici essenziali. In tali casi, l’AI Act impone obblighi stringenti, tra cui:

  • Valutazione d’impatto sui diritti fondamentali: le autorità pubbliche devono effettuare una valutazione preventiva per identificare e mitigare i rischi associati all’uso dell’IA.
  • Registrazione dei sistemi ad alto rischio: gli enti pubblici sono tenuti a registrare l’uso di tali sistemi in una banca dati dell’UE, garantendo trasparenza e tracciabilità.
  • Supervisione umana competente: è necessario garantire che personale adeguatamente formato possa monitorare e intervenire sulle decisioni automatizzate.

4. Ruoli e Responsabilità: Provider e Deployer

L’AI Act distingue tra diverse figure coinvolte nell’uso dell’IA:

  • Provider: chi sviluppa o immette sul mercato un sistema di IA.
  • Deployer: chi utilizza un sistema di IA sotto la propria autorità.

Nel contesto degli appalti pubblici, le amministrazioni agiscono principalmente come deployer e sono quindi responsabili della conformità all’AI Act. Ciò implica l’adozione di misure adeguate per garantire la sicurezza, la trasparenza e la protezione dei diritti fondamentali nell’uso dell’IA.

5. Governance e Sperimentazione Normativa

Per facilitare l’adozione responsabile dell’IA, l’AI Act prevede la possibilità di istituire ambienti di sperimentazione normativa (regulatory sandboxes). Questi spazi consentono di testare sistemi di IA in condizioni controllate, valutando i rischi e le opportunità prima di un’implementazione su larga scala.

In Italia, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha assunto un ruolo attivo nella promozione dell’uso dell’IA per migliorare l’efficienza e la trasparenza negli appalti pubblici. Attraverso l’istituzione di un Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale, ANAC monitora l’evoluzione delle tecnologie di IA e promuove la diffusione di buone pratiche.

Conclusioni

L’integrazione dell’intelligenza artificiale negli appalti pubblici offre opportunità significative per migliorare l’efficienza, la trasparenza e la prevenzione della corruzione. Tuttavia, è essenziale che l’adozione di tali tecnologie avvenga nel rispetto dei principi giuridici fondamentali e delle normative europee, come l’AI Act.