Il mondo dei concorsi pubblici in Italia registra una svolta importante: con tre sentenze recenti (n. 8036/2025, n. 7579/2025 e n. 7911/2025) il Consiglio di Stato fa chiarezza su due aspetti fondamentali delle procedure concorsuali: la validità del voto numerico e la durata/estensione delle graduatorie.
Ecco cosa cambia, perché è rilevante e quali implicazioni hanno queste decisioni per candidati e amministrazioni.
1. Validità del voto numerico
La sentenza n. 8036/2025 del 14 ottobre stabilisce che:
- Il voto numerico (es. “15/30”, “80/100”, etc.) è di per sé sufficiente come modalità di valutazione di una prova concorsuale.
- Tuttavia, questo è valido solo se la commissione esaminatrice ha preventivamente stabilito e reso pubblici criteri di valutazione chiari e coerenti.
- Questi criteri permettono di garantire trasparenza (i candidati capiscono come sono valutati) e controllabilità (eventuali ricorsi possono verificare la coerenza della commissione).
Implicazioni pratiche
- Le amministrazioni devono quindi assicurarsi che il bando di concorso specifichi con chiarezza quali sono i criteri (es.: “risposte esatte”, “grado di elaborazione”, “capacità di sintesi”, etc) affinché il voto numerico non sia contestabile.
- I candidati, dal canto loro, possono usare queste sentenze come riferimento nel caso ritengano che la valutazione sia stata opaca o priva di criteri condivisi.
2. Durata ed estensione delle graduatorie
Le sentenze n. 7579/2025 e n. 7911/2025 intervengono sul tema della validità temporale delle graduatorie e su quando essa può essere estesa o rinnovata.
In sintesi:
- La durata ordinaria delle graduatorie, per la maggior parte delle amministrazioni, è due anni dalla pubblicazione della graduatoria definitiva (secondo il Decreto Legislativo n. 165/2001 e il D.P.R. n. 82/2023).
- Solo per gli enti locali la durata è tornata ad essere triennale.
- Se l’amministrazione intende estendere la validità della graduatoria oltre il termine originario, ciò non può essere ottenuto semplicemente rettificando o integrando la graduatoria esistente; serve un atto di annullamento e sostituzione, che generi una nuova graduatoria (novazione).
- Se invece si tratta solo di “rettifica” (ad esempio inserimento di un candidato riammesso, correzione di errori materiali che non cambiano punteggi/ordini), la data di decorrenza della graduatoria resta quella originaria e non si può estendere la validità.
Perché conta
- Questo evita che un’amministrazione, tramite semplici correttivi, protragga illimitatamente la validità di una graduatoria senza nuova selezione, a scapito di equità e trasparenza.
- I candidati che risultano in graduatoria devono essere consapevoli che la validità della loro posizione non è automaticamente prorogabile: devono verificare se l’amministrazione ha proceduto correttamente all’annullamento/sostituzione se intendeva estendere la validità.
- Le amministrazioni devono gestire con maggiore attenzione il termine della validità e la eventuale estensione, rispettando le regole giurisprudenziali.
3. Quali scenari aspettarsi e cosa tenere d’occhio
- Verifica del bando: ogni candidato dovrebbe leggere attentamente il bando di concorso per controllare se nella parte dedicata alla valutazione delle prove sono indicati i criteri numerici e modalità di valutazione.
- Controllo della graduatoria: quando è pubblicata la graduatoria definitiva, va verificata la data di pubblicazione e la durata di validità indicata. In caso di comunicato di “estensione”, occorre chiedersi se è stato fatto l’atto di annullamento/sostituzione o solo una rettifica.
- Ricorsi: in caso di voto numerico senza criteri chiari o graduatoria prorogata senza nuova procedura, i candidati hanno una base giurisprudenziale per rivolgersi al giudice amministrativo.
- Trasparenza dell’amministrazione: queste sentenze rafforzano l’importanza della corretta comunicazione e della regolarità delle procedure concorsuali.
4. Conclusione
Con queste decisioni, il Consiglio di Stato rafforza due principi chiave: la trasparenza nella valutazione delle prove concorsuali e la certezza del diritto nella gestione delle graduatorie.
I candidati che partecipano ai concorsi pubblici devono essere sempre informati e attenti, perché ora – più che mai – la correttezza formale e sostanziale delle procedure è sotto controllo. Anche le amministrazioni pubbliche devono adeguare prassi e atti per evitare contenziosi.
🧾 GUIDA RAPIDA: Graduatorie e Voto nei Concorsi Pubblici
🔹 1. Controllare la validità della graduatoria
Passo 1 – Verifica la data di pubblicazione
- Controlla la data di approvazione o pubblicazione della graduatoria definitiva (di solito indicata nel verbale o nel sito dell’amministrazione).
- Da quella data decorre la validità legale della graduatoria.
Passo 2 – Confronta con la durata prevista
- Amministrazioni centrali e statali: validità 2 anni.
- Enti locali (Comuni, Province, Regioni): validità 3 anni.
- Se la graduatoria è più vecchia, non può più essere utilizzata per assunzioni, salvo nuova procedura o annullamento/sostituzione.
Passo 3 – Attenzione alle “proroghe”
- Se l’ente ha “rettificato” la graduatoria (es. ha corretto un errore o reinserito un candidato), la validità non si rinnova.
- Solo un nuovo atto di approvazione, che annulla e sostituisce la vecchia graduatoria, può far ripartire i termini di validità.
🟠 In breve:
Se la graduatoria è solo corretta, resta la data originaria.
Se è completamente sostituita, inizia una nuova validità.
🔹 2. Verificare la correttezza del voto numerico
Passo 1 – Leggi il bando
- Controlla se sono indicati criteri di valutazione precisi (es. contenuto, chiarezza, capacità di sintesi, conoscenze specifiche).
- Devono essere pubblici prima delle prove.
Passo 2 – Controlla il verbale o i risultati
- Se la prova è stata valutata solo con un voto numerico (es. “22/30”) ma senza criteri dichiarati, la valutazione può essere impugnabile.
- Il voto numerico è valido solo se i criteri erano noti e oggettivi.
Passo 3 – In caso di dubbio
- Puoi chiedere accesso agli atti del concorso (verbali, griglie di valutazione, criteri) entro 30 giorni dalla pubblicazione dei risultati.
- Se emergono irregolarità (criteri assenti, valutazioni arbitrarie), puoi valutare un ricorso al TAR entro 60 giorni.
🔹 3. Suggerimenti pratici per i candidati
✅ Prima del concorso:
- Leggi con attenzione il bando e verifica la presenza dei criteri di valutazione.
- Conserva copia del bando e di eventuali aggiornamenti.
✅ Dopo la graduatoria:
- Segna la data di pubblicazione e verifica la durata.
- Controlla eventuali avvisi di rettifica o proroga.
- In caso di dubbi, chiedi subito accesso agli atti.
✅ In caso di irregolarità:
- Rivolgiti a un legale o a un sindacato con esperienza in diritto amministrativo.
- Le sentenze del Consiglio di Stato rafforzano il diritto dei candidati alla trasparenza e correttezza della procedura.
🧭 In sintesi

