Il Consiglio di Stato ha espresso il proprio parere sullo Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al Codice dei contratti pubblici, approvato con il Decreto Legislativo 31 marzo 2023, n. 36. Il parere è stato rilasciato durante l’Adunanza della Commissione speciale del 27 novembre 2024 (Affare n. 01427/2024).
Premesse Generali
- Proposta e Procedura: Il parere è stato richiesto dal Dipartimento per gli Affari Giuridici e Legislativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, accompagnato da documentazione tecnica e normativa, e ha visto la partecipazione di vari ministeri, tra cui quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Difesa e della Giustizia.
- Base Legale: Lo schema di decreto trova la sua base nell’articolo 1, comma 4, della legge 21 giugno 2022, n. 78, che haconferito al Governo il potere di apportare correzioni e integrazioni al Codice dei contratti pubblici entro due anni dalla sua entrata in vigore.
- Iter Procedurale: La procedura prevede l’iniziativa congiunta del Presidente del Consiglio e del Ministro delle Infrastrutture, seguita da una serie di passaggi istituzionali, tra cui il parere della Conferenza Unificata e la consultazione del Consiglio di Stato.
Criticità nella Procedura
Il Consiglio di Stato ha sollevato alcune preoccupazioni in merito alla scelta del Governo di non avvalersi del suo apporto consultivo per la stesura del decreto correttivo, sottolineando un possibile disallineamento tra la procedura seguita per la stesura del Codice e quella per la correzione, con rischi per la legittimità formale dell’intervento.
Atti di Concerto e Modalità di Concertazione
Gli atti di concerto dei ministeri sono stati espressi in forma di mero nulla osta, senza un’adeguata interlocuzione tecnica con i rispettivi uffici. Questo approccio, sebbene giuridicamente valido, ha sollevato preoccupazioni sul coinvolgimento effettivo dei vari ministeri nelle scelte normative.
Analisi di Impatto della Regolazione (AIR)
L’analisi di impatto, allegata allo schema di decreto, ha descritto le problematiche emerse con l’entrata in vigore del Codice e le misure correttive proposte. Tuttavia, è stata giudicata insufficiente sotto alcuni aspetti, mancando di una valutazione predittiva dettagliata degli effetti economici e socio-economici delle modifiche, come ad esempio il potenziale impatto sulla concorrenza e sull’accesso delle PMI agli appalti pubblici.
Mancato Parere della Conferenza Unificata
Il parere della Conferenza Unificata Stato-Regioni, previsto dall’articolo 8 del Decreto Legislativo 28 agosto 1997, n. 281, non è stato ancora acquisito, sebbene sia una fase procedurale indispensabile e antecedente alla definitiva approvazione del decreto.
Prossimi Passi
Prima della pubblicazione definitiva, sarà necessario acquisire il parere della Conferenza Unificata e procedere a un approfondito esame delle modifiche proposte, con particolare attenzione agli aspetti tecnici e alle implicazioni economiche e giuridiche. Il Consiglio di Stato procederà con l’esame dettagliato degli articoli del decreto e delle modifiche relative al Codice dei contratti pubblici.
Conclusione: Il parere del Consiglio di Stato evidenzia l’importanza di un approccio coerente e trasparente nella revisione del Codice degli Appalti, per garantire una gestione ottimale dei contratti pubblici e per evitare problematiche legali in futuro.